Luigi Pirandello biografia e opere
Agrigento 1867 - Roma 1936
Luigi Pirandello: vita in breve
Luigi Pirandello è stato uno dei più grandi drammaturghi e scrittori italiani del Novecento, noto per aver rivoluzionato il teatro moderno e per le sue esplorazioni sull'identità umana. Nacque a Girgenti (oggi Agrigento) il 28 giugno 1867, da Caterina Ricci Gramitto e Stefano Pirandello, un imprenditore nel settore zolfifero.
Il rapporto con il padre, figura autoritaria e poco incline a comprendere le inclinazioni letterarie del figlio, fu complesso e alimentò una ribellione che spinse Luigi verso la letteratura.
Dove studia Pirandello, frequentò il liceo "Vittorio Emanuele II" a Palermo e iniziò gli studi universitari in lettere nella stessa città, trasferendosi poi a Roma e infine all’Università di Bonn, in Germania, dove si laureò in filologia romanza nel 1891.
Nel 1894, Pirandello sposa Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre. Il matrimonio, inizialmente felice, fu presto segnato dalla malattia mentale di Antonietta, che mostrò segni di paranoia e instabilità dopo un disastro finanziario nel 1903 a causa dell’allagamento della miniera di zolfo di famiglia. Questa difficile situazione familiare influenzò profondamente Pirandello e il suo lavoro.
Nel 1925, Pirandello incontra Marta Abba, una giovane attrice che divenne la musa ispiratrice di Pirandello. Sebbene la loro relazione fosse prevalentemente platonica, Marta divenne il centro emotivo della vita di Pirandello negli ultimi anni, ispirandolo e interpretando molte delle sue opere più importanti.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il figlio di Pirandello, Stefano, fu fatto prigioniero dagli austriaci, un evento che gettò l'intera famiglia nel dolore. Pirandello stesso si avvicinò alla propaganda interventista e scrisse articoli a sostegno dello sforzo bellico. L'esperienza della guerra e le sue conseguenze trovarono eco nelle sue opere, approfondendo la sua visione tragica e frammentaria della condizione umana.
Nel 1934, Luigi Pirandello fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura per il suo straordinario contributo alla letteratura e al teatro. Non ha vinto il premio per una singola opera, ma per il suo contributo complessivo alla letteratura. Il premio Nobel rappresentò il coronamento di una lunga carriera letteraria e lo consacrò come uno dei massimi esponenti della letteratura novecentesca.
Pirandello morì il 10 dicembre 1936 a Roma a causa di una polmonite. Nonostante il suo desiderio che il corpo fosse cremato e le ceneri disperse in Sicilia, fu inizialmente sepolto nel Cimitero del Verano a Roma. Le sue ceneri furono trasferite ad Agrigento solo nel 1947, presso la casa natale, oggi nota come il Caos.
Autori che hanno influenzato Luigi Pirandello
Luigi Pirandello fu influenzato da diversi filosofi e pensatori, vediamone alcuni:
Friedrich Nietzsche e Luigi Pirandello condividono diverse tematiche filosofiche, nonostante le loro opere appartengano a generi diversi. Nietzsche sosteneva che non esistono verità assolute, ma solo interpretazioni soggettive. Questo concetto appare nelle opere di Pirandello, come Sei personaggi in cerca d'autore, dove la realtà è incerta e mutevole. Nietzsche criticava anche le convenzioni sociali e le maschere che le persone indossano, temi che Pirandello esplora con personaggi dalle identità mutevoli. La frammentazione dell'io, un'altra idea nietzscheana, è evidente in Uno, nessuno e centomila, dove il protagonista affronta una crisi d'identità. Queste influenze mostrano come Nietzsche abbia profondamente influenzato Pirandello.
Arthur Schopenhauer sosteneva che la vita è dominata da un'irrazionale volontà di vivere, concetto presente in molti lavori di Pirandello. Il "velo di Maya" di Schopenhauer, che nasconde la vera realtà, è un tema centrale in Uno, nessuno e centomila, dove il protagonista scopre l'illusione dell'identità. Entrambi esplorano l'esistenza, l'illusione e la realtà, condividendo una visione pessimistica della vita.
Alfred Binet psicologo francese, sosteneva che l'identità umana è un aggregato di vari stati di coscienza temporanei. Questa idea è evidente nelle opere di Pirandello, dove i personaggi mostrano identità mutevoli e complesse. In particolare, Pirandello esplora la frammentazione dell'io e la crisi dell'identità, temi centrali nella psicologia di Binet. Le teorie di Binet hanno influenzato profondamente la rappresentazione dell'identità umana nelle opere di Pirandello.
Pirandello è stato influenzato da Henri Bergson in due modi principali. Primo, ha adottato l'idea di Bergson del tempo come un flusso continuo e indivisibile, che si riflette nella lotta dei suoi personaggi con la natura effimera del tempo e della realtà. Secondo, ha preso in prestito la visione di Bergson della vita come un processo creativo e spontaneo, che si riflette nella sua raffigurazione della realtà come soggettiva e in continua evoluzione.
Pirandello fu influenzato anche da alcuni autori italiani. Capuana lo incoraggiò a sperimentare con il realismo e la psicologia dei personaggi, mentre Verga lo ispirò nella rappresentazione della vita quotidiana e dei conflitti umani.
Sigmund Freud in particolare l'idea dell'inconscio, influenzarono Pirandello nella creazione di personaggi complessi. In "Sei personaggi in cerca d'autore", riflette l'idea freudiana dell'io diviso. In "Il fu Mattia Pascal", esamina la realtà soggettiva, tema centrale nella psicoanalisi freudiana.
In sintesi, questi pensatori arricchirono le opere di Pirandello con una profonda comprensione della psiche umana, della realtà e dell'identità.
Pirandello corrente letteraria
Luigi Pirandello, non si lega univocamente a un'unica corrente letteraria. La sua opera, ricca di innovazioni stilistiche e contenuti profondi, riflette l'influenza di diverse correnti, ma si colloca principalmente tra Verismo e Decadentismo.
Nelle sue prime opere, come "Novelle per un anno" e "I vecchi e i giovani", descrive la realtà quotidiana e i problemi sociali della Sicilia in modo realistico, seguendo l'influenza del Verismo.
Tuttavia, Pirandello presto si distacca dal Verismo. Esplora temi più complessi come la relatività della verità, la crisi dell'identità e l'incomunicabilità, adottando una visione più pessimistica. Avvicinandosi al Decadentismo, indaga la psiche umana con uno stile simbolico e metaforico, criticando la realtà borghese.
Pirandello supera il Verismo per una dimensione più complessa, anticipando il teatro espressionista e dell'assurdo. La sua opera rappresenta un intreccio di influenze diverse, filtrate attraverso la sua sensibilità e visione del mondo.
Cosa accomuna Svevo e Pirandello
Luigi Pirandello e Italo Svevo sono due autori fondamentali della letteratura italiana, legati da alcune tematiche comuni nelle loro opere. Entrambi esplorano la complessità dell'identità umana e la crisi dell'individuo nella società moderna.
Pirandello e Svevo mettono in discussione la realtà oggettiva e indagano l'interiorità dei loro personaggi. Pirandello, attraverso opere come Sei personaggi in cerca d'autore e Uno, nessuno e centomila, analizza la relatività della verità e la frammentazione dell'io. Italo Svevo, nei suoi romanzi Senilità e La coscienza di Zeno, utilizza la psicoanalisi per approfondire i conflitti interiori e le auto-illusioni dei protagonisti.
Entrambi gli autori criticano le convenzioni sociali e mostrano personaggi che vivono in una continua tensione tra l'immagine pubblica e la loro vera natura. Le loro opere riflettono un'analisi profonda della psicologia umana e delle contraddizioni dell'esistenza moderna.
Pirandello e Svevo sono uniti dalla loro esplorazione dell'inconscio e dall'uso di tecniche narrative innovative per rappresentare la complessità dell'identità e delle relazioni umane.
Le opere di Pirandello più importanti
Tra le sue opere più significative troviamo:
Il fu Mattia Pascal (1904): Romanzo che racconta la storia di Mattia Pascal, che assume una nuova identità dopo essere stato creduto morto, esplorando i temi del doppio e dell'identità.
Uno, nessuno e centomila (1926): Un altro romanzo importante che indaga la frammentazione dell'io attraverso il protagonista, Vitangelo Moscarda, che riflette su come viene percepito dagli altri.
Sei personaggi in cerca d'autore (1921): Questa è una delle sue opere teatrali più celebri, dove sei personaggi cercano un autore per raccontare la loro storia, mettendo in scena la complessità delle relazioni tra realtà e finzione.
Così è (se vi pare) (1917): Opera teatrale che esplora l'inconoscibilità della realtà e come le diverse percezioni della verità possano coesistere.
Enrico IV (1921): Dramma che affronta il tema della follia e del rapporto tra personaggio e realtà.
Pirandello ha influenzato profondamente il teatro e la letteratura, lasciando un'impronta indelebile con la sua analisi della psicologia umana e della natura della realtà.
Il pensiero e la poetica di Pirandello
Luigi Pirandello, sviluppa il suo pensiero intorno a temi come l'umorismo, la relatività della verità, la crisi dell'identità e l'incomunicabilità.
Secondo Pirandello, l'umorismo nasce dalla riflessione sulla contraddizione tra apparenza e realtà. Nel suo saggio sull'umorismo, distingue tra comico e umoristico: il comico è legato a un avvertimento del contrario, mentre l'umoristico porta al "sentimento del contrario", svelando la tragicità dietro la comicità apparente.
Pirandello critica anche la rigidità delle convenzioni sociali e le maschere che le persone indossano per adattarsi alla società. Questo tema è esplorato in opere come Sei personaggi in cerca d'autore e Uno, nessuno e centomila, dove i personaggi affrontano la frammentazione dell'identità e la difficoltà di comunicare autenticamente con gli altri.
In conclusione, il pensiero e la poetica di Pirandello offrono una visione unica e profonda della vita e della realtà, mettendo in discussione le nostre percezioni e le nostre convinzioni.